Rate e Preammortamento

Il modello ESIS prevede che debba essere indicato il numero delle rate di ammortamento e quello, eventuale, delle rate di preammortamento, nonché la loro periodicità (per esempio: mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale, annuale ecc.). E’ fondamentale per tenere a mente che:

• il piano di ammortamento inizia contestualmente all'inizio del rimborso del capitale;

• rate composte da soli interessi fanno riferimento pertanto al periodo di preammortamento.

 

Il preammortamento riguarda il rimborso di tutto ciò che non è la quota capitale. Ci sono due tipi di preammortamento: quello finanziario e quello tecnico.
Il primo si riferisce a quei mutui che prevedono il pagamento di rate iniziali composte solo da interessi. Solo in seguito a un certo periodo, detto appunto di preammortamento finanziario, si inizierà a restituire il capitale. Quanto al preammortamento tecnico, invece, si tratta di una quota di interessi a carico del cliente calcolata nell'intervallo di tempo che va tra la data della stipula del mutuo dal notaio fino all'inizio del piano di ammortamento stabilito. Questo perché, per esigenze di contabilità, la maggior parte delle banche tende a far partire il conteggio del piano di ammortamento da una data fissa (es: il primo giorno del mese, il decimo, il ventesimo giorno, e così via). In ogni caso, si tratta di una scelta dell'istituto sulla quale è difficile avere un margine di negoziazione. Se la stipula del mutuo presso il notaio avviene in un giorno diverso rispetto a quello in cui inizia il piano di rimborso, il mutuatario versa una quota di interessi aggiuntiva che matura dal giorno della stipula dinanzi al notaio (quando la banca eroga il capitale al cliente che può così pagare il venditore). Di solito la quota di interessi di preammortamento tecnico viene inglobata nella prima rata. Un preammortamento tecnico costituisce un costo implicito, a tutt'oggi nel limbo dei costi occulti, perché non incluso nel TAEG. Diverso è invece il preammortamento finanziario coincidente con un periodo di tempo (fino a 5 anni) in cui si versano solo interessi. Si comincia con una rata più bassa ma, alla lunga, si rischia, una volta esaurito il periodo di preammortamento, di pesare sul bilancio familiare perché la rata si ingrossa. La maggior parte dei mutui prevede il pagamento di rate mensili o trimestrali. La periodicità deve essere indicata chiaramente nel prospetto ESIS e nel piano di ammortamento. In termini di interessi, la periodicità delle scadenze non è indifferente alla quota interessi poiché pagare rate con quote interessi frazionate è meno conveniente perché con pagamenti infrannuali l'istituto che finanzia il prestito incassa gli interessi in anticipo. Considerando ad esempio un prestito al tasso nominale del 5% annuo. Con il pagamento semestrale (quindi due rate all'anno), il tasso effettivo ammonterebbe al 5,06%. Con il pagamento mensile (12 rate l'anno) il tasso effettivo ammonterebbe al 5,12%. Ecco perché, anche qualora non vi siano costi aggiuntivi, il TAEG di un mutuo in cui le rate sono infrannuali è sempre maggiore del TAN.