Mutuo: il profilo di rischio

Il mutuo sostanzialmente è un grosso prestito legato all'acquisto o alla ristrutturazione di un immobile. In questo senso non sbaglia chi lo percepisce essenzialmente come un debito, tuttavia, anche se non lo si può considerare propriamente un investimento attivo, abbatterne i costi significa comunque poter accantonare o spendere la somma "messa in salvo".

E' per questo che può essere fatto rientrare, se ben fatto, nella categoria degli investimenti in senso pi generale. Apprestarsi a chiedere ad una banca o ad una finanziaria una somma così ingente di denaro (mediamente la somma richiesta oscilla tra i 130mila e i 160mila euro) significa innanzitutto conoscere se stessi quasi come se si facesse una seduta di tipo psicoterapeutico per arrivare a determinare il proprio "profilo"... ma non psicologico, bensì "di rischio".

Il "profilo di rischio" è quell'insieme di caratteristiche che viene attribuito ad un certo soggetto relativamente alla sua propensione all'acquisto, alla sua capacità di valutare i pro e i contro di un investimento, alla sua tendenza o meno di saper cogliere al volo le occasioni di guadagno anche quando queste presentano un certo margine di "rischio", per l'appunto. Quindi, esattamente nello stesso modo con cui le banche "profilano" i loro correntisti e tutti quelli che si dedicano al trading, così gli istituti eroganti tratteggiano il ritratto finanziario dell'aspirante mutuatario. Per cui ci sarà il mutuatario prudente (al quale ben si confà "tasso fisso"), il mutuatario mediamente spericolato (al quale s'addice il "tasso misto" e infine il mutuatario "alla Rambo", pronto a sfidare il destino (al quale si adatta alla perfezione il "tasso variabile").